Sei stata l’incompiuta promessa
illusione che prima sfugge, poi strugge.
Sei stata meravigliosa e splendente,
abbaglio d’uno sbaglio
così lucente eppure non eri luce, nè sorgente.
Eri brillante, campanelli tintinnanti,
arie frizzanti, trascinanti.
Eri leggera e felice
sempre lassù, sopra la superficie
dove non c’è peso né radice.
Arrivavi quando volevi,
io t’aspettavo tremante e paziente.
A volte non venivi
decidevi all’improvviso d’essere altrove, ti davi assente.
Cercavo concretezza
ma trovavo vento di mare, brezza.
Cercavo stabilità
ma trovavo nuvole, volubilità.
Cercavo di danzare in due allo stesso tempo
ma trovavo te confusa nell’immenso
fuori dal battito d’un cuore umano, non dentro.
Cercavo l’acqua in un falò,
l’oceano nel deserto.
Ero l’eccentrico desiderare cieco
e tu il miraggio
d’un viaggiatore inesperto.
Era chiuso, ora è aperto.